La fine del lockdown ci permette di tornare nuovamente a praticare sport: vediamo con il Dott. Massimiliano Appodia – Pneumologo presso il Centro Leonardo (Preganziol TV) e SPORTSCIENCE (Paese TV) – le conseguenze del prolungato fermo per i pazienti asmatici e i consigli per la ripresa dell’attività sportiva.

Dal 26 aprile sono finalmente tornate le zone gialle e, con l’arrivo della bella stagione, sarà sempre maggiore il tempo a disposizione da passare all’aria aperta per fare intere passeggiate e – perché no – anche corse.

La fine del lockdown, infatti, per molti vuol dire tornare finalmente a praticare attività sportiva: che sia all’aperto, che sia all’interno di una palestra e in tutta sicurezza, riacquistare un po’ di normalità e praticare finalmente attività fisica come prima sarà finalmente una grande liberazione.

Sport dopo il lockdown: perché è necessario svolgere attività sportiva per i pazienti asmatici

Tuttavia, tra le persone che vorrebbero tornare quanto prima a praticare sport – non solo per riacquistare il fitness ma per il proprio equilibrio psico-fisico, ci sono anche i pazienti affetti da asma. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, praticare l’attività sportiva non è controindicato per chi soffre di questa patologia.

Anzi.

Nei pazienti asmatici, infatti, la pratica di una regolare attività sportiva di tipo aerobico comporta un miglioramento del fitness cardiopolmonare e produce numerosi effetti positivi quali un miglioramento della loro funzione respiratoria, la riduzione dell’iperattività bronchiale, dell’infiammazione bronchiale e dell’insorgenza dell’asma da sforzo.

Dobbiamo poi considerare che l’attività sportiva, soprattutto nel caso di bambini e adolescenti che soffrono di questa patologia, permette anche un miglioramento dell’equilibrio psico-fisico e un conseguente beneficio della qualità della vita.

Partecipare attivamente alla vita di relazione, con i propri amici o all’interno di un contesto prettamente sportivo, permette al paziente di non dover necessariamente rinunciare ad esperienze di vita che sono notevolmente significative nella fascia d’età considerata.

Sport e Asma: i benefici a lungo termine dell’attività sportiva sui pazienti asmatici

Una regolare attività fisica è parte essenziale di un corretto stile di vita, soprattutto durante l’età evolutiva. Ogni giorno si dovrebbe praticare almeno un’ora di attività fisica e si dovrebbe praticare un’attività sportiva prevalentemente aerobica due/tre volte a settimana.

L’impatto dei sintomi asmatici e le interpretazioni imprecise riguardo l’asma e l’esercizio fisico riducono progressivamente e significativamente l’attività fisica negli asmatici, instaurando così un circolo vizioso che comporta una progressiva diminuzione della capacità di esercizio, del controllo dell’asma stessa e della qualità della vita. Peraltro, i bambini e gli adolescenti con bassi livelli di attività fisica presentano un aumentato rischio di asma di nuova insorgenza.

È stato riscontrato, peraltro, che l’esercizio fisico di tipo aerobico durante il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza determina maggiori volumi polmonari nella successiva fase adulta ed è associato a un declino più lento della funzione polmonare durante l’età adulta.

Si può ritenere che questi benefici derivino dall’adattamento fisiologico dell’apparato respiratorio a seguito di una regolare attività sportiva e dipendono dall’inizio, dal tipo, dall’intensità, dalla durata e dalla frequenza dell’attività svolta. Tali effetti benefici dell’esercizio fisico sono stati riscontrati anche nei soggetti asmatici e possono essere sfruttati come parte integrante della strategia riabilitativa-terapeutica dell’asma. Proprio nell’ambito del trattamento non farmacologico dell’asma troviamo lo sport, che nelle Linee Guida GINA viene fortemente raccomandato per i pazienti asmatici.

Inoltre, la possibilità di esercitare un’attività sportiva adeguata e controllata permette al paziente asmatico di uscire dall’isolamento provocato dalla malattia e dai suoi sintomi; questo avrà come conseguenza un enorme beneficio sull’autostima e sul percorso di accettazione che porterà il paziente ad essere consapevole non solo della propria malattia e dei propri limiti, ma anche di quello che può realmente fare nonostante la patologia che lo affligge.

Asma e sport: quali sono gli sport consigliati ai pazienti asmatici?

In realtà, non ci sono sport che vengono categoricamente esclusi per i pazienti che soffrono di questa patologia: si prova, per quanto possibile, a predisporre le migliori condizioni affinché il paziente possa svolgere lo sport che più preferisce. Possiamo ad esempio riportare un dato interessante, che ci mostra quanto il binomio sport-asma non sia per nulla sconsigliato: circa il 10% degli atleti partecipanti alle Olimpiadi sono asmatici. (fonte: Ansa)

Tra le attività sportive che potremmo definire più ad hoc, per chi soffre di asma, troviamo il nuoto e il canottaggio.

Alcuni sport, come ad esempio il ciclismo, sebbene siano già di per sé a rischio di asma, potrebbero essere sconsigliati per le condizioni in cui sono praticati: pensiamo a percorsi ciclistici che avvengono in città, dove è più facile per lo sportivo entrare in contatto con agenti inquinanti.

Vi sono infine delle attività sportive, quali ad esempio quelle che potremmo definire più estreme – le attività svolte ad alta quota e quelle subacquee soprattutto –, che potrebbero mettere eccessivamente a rischio il paziente ed impedire, inoltre, un tempestivo soccorso in caso si dovesse manifestare la crisi asmatica.

Prima di iniziare a praticare regolarmente un’attività sportiva sarà necessaria una adeguata valutazione pneumologica che determini il controllo e la gravità del quadro clinico-funzionale dell’asma. In particolare, l’adeguatezza del trattamento farmacologico di fondo e – se necessario – l’uso di farmaci broncodilatatori prima dell’impegno sportivo, rappresentano la condizione essenziale e indispensabile per poter praticare l’attività sportiva in sicurezza e con profitto agli stessi livelli dei coetanei non asmatici.

Sport dopo il lockdown: i consigli per i pazienti asmatici

Il lockdown, come tutti sappiamo, ha comportato per tutti un lungo periodo di inattività forzata. Questo ha avuto conseguenze negative, sia a livello fisico che psicologico, per tutti noi: possiamo considerare, ad esempio, che il prolungato fermo dalla pratica sportiva ha avuto come conseguenza la perdita parziale o totale degli adattamenti fisiologici provocati dalla regolare pratica di uno sport, e la conseguente riduzione della capacità di esercizio e della tolleranza allo sforzo (c.d. decondizionamento fisico).

Un dato che può essere utile a comprendere il fenomeno è quello che ci informa di come la massima capacità di svolgere attività aerobiche si riduce già dopo 2-4 settimane di inattività. Questi effetti sono ovviamente più pronunciati per coloro che soffrono di malattie respiratorie, quali l’asma, determinando l’inizio di un circolo vizioso che sarà responsabile dell’aggravarsi della dispnea da sforzo del paziente che, conseguentemente, vedrà aumentata la sua intolleranza allo sforzo con ovvie ripercussioni sul decondizionamento fisico.

Nei pazienti che soffrono di asma la presenza di sintomi indotti dall’attività fisica è indice della perdita del controllo clinico e funzionale dell’asma e avrà come conseguenza un peggioramento della qualità della vita del paziente.

Fondamentale quindi, al termine di questo periodo di inattività, sarà mantenere un controllo della patologia sia in stato di riposo che durante l’attività sportiva, proseguendo le terapie farmacologiche prescritte e riprendendo uno stile di vita sano e attivo. Pertanto, è consigliabile una visita pneumologica che valuti il controllo clinico-funzionale dell’asma, l’adeguatezza del trattamento farmacologico e delle misure di prevenzione del broncospasmo indotto dall’esercizio fisico, condizioni essenziali per poter praticare una regolare attività sportiva in sicurezza ed efficienza.

Infine, la ripresa di una regolare attività sportiva deve avvenire in maniera graduale e con le dovute cautele tenendo conto degli effetti negativi del decondizionamento fisico.

Le attività del progetto “Ho l’asma e faccio sport”: come ripartire dopo il lockdown

È proprio nell’ambito del progetto “Ho l’asma e faccio sport” che possiamo trovare delle attività volte ad aiutare i pazienti asmatici nella ripresa di una sana e controllata attività sportiva.

  • Dinamic Postural: allenamento pensato per i meno giovanie per le persone affette da patologia asmatica che non sempre riescono a controllare i sintomi della malattia. Con questo allenamento si vogliono attuare i sistemi motori di base, coinvolgendo il sistema respiratorio. Saranno presenti esercizi di ginnastica dolce e di allungamento che produrranno un miglioramento delle capacità respiratorie e psicomotorie.
  • Interval Training: questo allenamento è invece riservato ai pazienti asmatici adulti, i cui sintomi sono generalmente controllati dalla terapia regolarmente assunta. Questo allenamento prevede un lavoro ad intervalli, prevedendo fasi di allenamento cardio respiratorio alternato a fasi di pura tonificazione muscolare.

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